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Il progetto che non c'è | Parte 1. Isabel

Sono passati ormai sette anni da quando sei arrivata e ora da qualche mese hai anche una sorellina. Così Francesco parla a sua figlia Isabel a cui non riesce più a dedicare tutte quelle attenzioni che lei richiede. Il lavoro alla radio, la preparazione di un nuovo libro, un’altra figlia, il calcetto con gli amici, qualche viaggio di lavoro, sente che Isabel soffre della mancanza di attenzioni.

Durante un caffè con i colleghi della radio scopre che nelle Dolomiti, in Trentino per la precisione, esiste un outdoor village. Un luogo dove si trovano alcune experience room adatte per vivere un esperienza diversa, rispetto al classico hotel, dove sia ha a disposizione la propria “casetta” e durante il giorno ci sono diverse attività da fare con i propri figli. Francesco cerca su Google. Prenota.

È il 26 gennaio, il tg aveva sconsigliato di partire dalle grandi città in quanto erano previste forti nevicate già nel fondovalle, consigliando di mettere a bordo le catene da neve, se proprio non si poteva fare a meno di rimanere a casa. Francesco desiderava portare Isabel in questo villaggio più di ogni altra cosa, partì in direzione del Passo Rolle. Isabel non stava nella pelle, avrebbe dormito in una casetta tutta sua insieme al papà, ma soprattutto in mezzo alla neve. La neve l’aveva già vista in televisione, bianca, luminosa con dei signori che scendevano su questo manto bianco con degli sci ai piedi, almeno così li chiamava papà. Ma lei la neve non l’aveva mai toccata.

Avevano appena preso i primi tornanti che la neve scendeva copiosa, la strada non era più nera, ma tutto era bianco. Rimase affascinata da questi innumerevoli fiocchi di neve che scendevano dal cielo. Dopo oltre quattro ore di viaggio arrivarono al Passo Rolle, accolti da dei signori con i cani e le slitte per trasportarli nel loro “rifugio”. Non le sembrava vero, poter salire su una slitta trainata da quei cani dagli occhi azzurri. 

Arrivati alla casetta scoprì che nelle vicinanze si trovavano altre tre piccole abitazioni, tutte di legno, almeno cosi sembrava in quanto un alto manto di neve copriva quasi tutto. La stanchezza si faceva sentire così padre e figlia si coricarono subito a letto, lasciando all’indomani la scoperta del paesaggio.

Fu già mattina. Francesco aprì le tende verso la grande vetrate posta di fronte al letto. Era tutto bianco, la neve aveva plasmato il paesaggio rendendolo magico e abbagliante.

La luce improvvisa svegliò anche Isabel che si lanciò subito ad abbracciare il suo papà, gli sembrava di essere già nel bosco con le sue piccole ciaspole a cercare le tracce della volpe rossa che la notte girava tra le casetta in cerca di cibo.

Francesco da tempo non sentiva quel forte abbraccio, con il nasino un pò umido appiccicato al collo, fu così emozionante che per un attimo sentì un nodo in gola e gli occhi umidi.